Ha suscitato non poco clamore e interesse mediatico, nei giorni scorsi, la notizia della prima, storica retrocessione in Serie B brasiliana da parte del “glorioso” Santos. La squadra paulista, famosa in tutto il tutto il mondo per essere stata quella in cui ha militato dal 1957 al 1974 il mitico Pelè (e che durante la lunga permanenza tra le sue fila della Perla Nera aveva vinto sei degli otto titoli brasiliani fin qui conquistati, due Libertadores su tre e due Coppe Intercontinentali), nei 111 anni trascorsi dalla sua fondazione non aveva mai giocato tra i cadetti, non essendo finora mai retrocessa dalla massima divisione.
La suddetta retrocessione, avvenuta a quattro anni di distanza da quella altrettanto storica e drammatica del Cruzeiro (retrocesso per la prima volta in B nel 2019), ha fatto sì che il ristretto novero delle squadre brasiliane che hanno sempre militato in massima serie nel giro di pochi anni si dimezzasse, passando da quattro a due, essendo rimaste soltanto il Flamengo e il San Paolo a non avere mai disputato nemmeno una stagione in cadetteria.
Ma se in Brasile, come visto, se ne sono contano solamente due, quante e quali sono, in giro per il mondo, le altre squadre i cui tifosi possono vantarsi di non essere “Mai stati in B”?
Restando in Sudamerica troviamo gli argentini del Boca Juniors che, a differenza degli arcirivali del River Plate (retrocessi in Primera B Nacional nel giugno 2011 allorquando persero lo spareggio promozione/retrocessione con il Belgrano, arrivato quarto nel campionato di seconda divisione argentina), hanno sempre partecipato al campionato di massima divisione.
Tra le altre compagini sudamericane che non hanno mai giocato in B troviamo i colombiani dell’Atletico Nacional de Medellin, del Millonaros e dell’Indipendiente Santa Fe, gli uruguaiani del Nacional Montevideo e del Penarol, i cileni del Colo Colo e gli equadoregni del Barcelona SC Guayaquil.
Spostandoci invece nel Vecchio Continente l’elenco comprende quattro compagini olandesi (Ajax, PSV Eindhoven, Feyenoord e Utrecht), tre spagnole (Real Madrid, Barcellona e Athletic Bilbao), tre portoghesi (Benfica, Porto e Sporting Lisbona), tre turche (Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas), tre russe (Spartak Mosca, Lokomotiv Mosca e Cska Mosca), tre greche (Olympiacos, Panathinaikos e Paok Salonicco), due scozzesi (Celtic e Aberdeen), due austriache (Rapid Vienna e Austria Vienna), una ucraina (la Dinamo Kiev) e una italiana (l’Inter, rimasta l’unica del Belpaese a seguito della retrocessione a tavolino per illeciti sportivi inflitta nell’estate 2006 alla Juventus).
Dal 2018, anno della prima storica retrocessione in seconda divisione da parte dell’Amburgo, non si annoverano più, nel “Club dei sempre in A”, squadre della Germania, così come non figurano nell’elenco nemmeno compagini inglesi e francesi.
Un caso a parte rappresentano, invece, quelle squadre, come ad esempio le italiane Sassuolo e Monza, la brasiliana Cuiabà, etc, che una volta conseguita, per la prima volta nella loro storia, la promozione dalla seconda alla prima divisione non sono più/ancora scese di categoria; trattasi di squadre che possono vantarsi di non essere mai retrocesse in B ma, a differenza delle summenzionate, non possono dire di non essere mai state in B! Tra queste il “record di permanenza” in massima serie spetta ai turchi del Trabzonspor che, promossi in massima serie per la volta nel lontano 1974, da allora non sono mai più scesi in cadetteria e hanno sempre preso parte al campionato di prima divisione.
Giuseppe Santoro