PERCHÈ HO FIDUCIA NEL SOR CARLETTO

Io ho fiducia in questo Napoli e nel Sor Carletto.

E non consideratemi il solito inguaribile ottimista.

Datemi credito piuttosto, penso di essermelo guadagnato.

Non fui io tre anni fa a dirvi che Sarri non sarebbe stato un ridimensionamento rispetto a Benitez?

Dal terzo e quinto posto siamo passati a due secondi ed un terzo posto, accorciando visibilmente i distacchi di 24 punti subiti nel biennio di Benitez dalla Juve a 9, 5 e poi 4.

Senza contare che in Europa League al primo anno abbiamo battuto ogni record nel girone con 6 vittorie su 6, e l’anno scorso in Champions il girone l’abbiano addirittura vinto per la prima volta nella Storia e solo il Real Madrid del triplete ci fermò.

(Ad onor del vero Benitez ha alzato due trofei minori, Coppa Italia e Supercoppa Italiana ed è arrivato alla semifinale di Europa League, giocata male contro un avversario inferiore ma scippata da due arbitraggi scandalosi. Ma non intendo riaprire polemiche su Benitez, al quale sono perfino affezionato e in parte riconoscente…)

E non fui io a dirvi che bastava confermare la rosa l’estate scorsa. che avremmo lottato per lo scudetto (in verità ci siamo andati vicino a due minuti)?

Infatti, con gli arrivi in estate di Mario Rui ed Ounas ed a gennaio di Machach, praticamente quasi nessuno (errore gravissimo quello di gennaio di non puntellare la squadra con Quagliarella da me tanto invocato e/o un esterno), il Napoli – pur perdendo due pezzi da novanta come Ghoulam in particolar modo, sbocciato definitivamente, e Milik, che nei due spezzoni di stagione giocati (il primo al primo anno ed il secondo al secondo anno che non “apparano” ad un campionato) ha fatto 10 gol – è andato a vincere a Torino a 5 giornate dalla fine portandosi ad un solo punto ed a San Siro aveva pure sorpassato virtualmente i bianconeri prima dei fattacci targati Orsato, con la fattiva collaborazione di Spalletti e Handanovic.

Ora è arrivato il Sor Carletto.

E con lui sono arrivati Verdi (gran talento con due piedi d’oro), Younes (ma si è rotto, pare), Inglese (se resterà, ma è uno da 15 gol a campionato), Ciciretti (ma è un’operazione minore, probabilmente destinato ad andare in prestito così come molti talenti nostrani rientranti tra cui R. Insigne) e stanno arrivando Fabian Ruiz, gioiello tuttocampista delle nazionali giovanili spagnole, 22 anni, Lainer, terzino di 25 anni del Salisburgo che la Lazio ricorda come un incubo, Alex Meret (vale a dire il miglior talento della scuola italiana di portieri, pronto a mio parere per un ruolo così importante nonostante i 21 anni) e Karnezis (trentatreenne greco con esperienza internazionale con la sua Nazionale, quest’anno in Premier), in ticket dall’Udinese, cui facilmente si affiancherà Nikita Contini, di ritorno dal Pontedera, se dovesse partire Sepe in cerca di una squadra che lo faccia giocare.

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Meret, Lainer, Fabian Ruiz e Verdi prime scelte: il Napoli punta su giocatori di valore su cui scommettere per l’esplosione definitiva, ma…

C’è un Ma…

E’ trapelato quello che tutti abbiamo pensato all’atto dell’annuncio di Ancelotti alla guida del Napoli per un triennio addirittura, e l’ha rivelato lo stesso De Laurentiis, come svelerò fra poco.

Carletto non viene per svernare o affermarsi  usando il Napoli come trampolino di lancio, come può essere stato per Mazzarri o Sarri, ma per vincere, perché ha una storia vincente e, come Capello alla Roma negli anni del Giubileo, ha accettato la sfida.

E per vincere ci vogliono almeno quattro condizioni endogene ed un paio esogene.

Cause endogene:

Che Carletto sia convinto che questa squadra sia forte, e pare che ne sia entusiasta;

Che la squadra sia puntellata nei ruoli scoperti con giocatori giusti (e quelli in via di acquisizione mi paiono indubbiamente buoni se non ottimi);

Che non venga smantellata negli uomini-cardine, e pare che partano solo Reina e Jorginho, ma si riesca a resistere per Albiol e Koulibaly, che si sia convinto a restare Hamsik magari accettando la nuova sfida con un ruolo diverso “alla Pirlo”, nelle corde di Ancelotti che fece sua l’intuizione di Mazzone, mentre restano dubbi sulla permanenza dei soli Callejon (che ha una clausola) e Mertens, il più sacrificabile anche se pare piaccia al tecnico e che lui voglia restare;

Ed ecco il Ma: che arrivi almeno un top player di 31 anni (identikit che porta a tre nomi: Vidal, Di Maria e Benzema), perché pare che nei colloqui riservati tra tecnico e Presidente il primo abbia spiegato e convinto il secondo che per vincere e fare bene in Europa un uomo di esperienza con leadership occorra come il pane: e quindi attendiamo fiduciosi il botto finale di mercato a luglio avanzato e Mondiale finito. Capello ebbe Batistuta, che fu decisivo per lo scudetto. E se arrivasse Karim Benzema?

Cause esogene:

Per vincere in Italia deve calare almeno di un po’ la Juventus, perché se i cannibali mantengono il loro livello non ce n’è per nessuno, perché nessuno in Italia può competere con loro per disponibilità economica, valore della rosa, organizzazione, controllo capillare dei giovani e del mercato, potere non solo economico ma di Palazzo e di Sistema, arbitrale compreso;

E qui veniamo al secondo fattore che coinvolge l’uso della Var: se finalmente il “Sistema Calcio” capisce che è la morte civile per tutti favorire sempre gli stessi e si va verso un calcio più giusto e sostenibile, ecco che le interferenze che alla fine della corsa gomito a gomito fanno pendere la bilancia sempre dalla stessa parte potranno essere ridotte di molto, e si può sperare quindi in una competizione che non lasci adito a dubbi e retro pensieri amari, come l’amaro che ancora mastichiamo noi, convinti come siamo che non tutto è filato liscio quest’anno, per usare un delicato eufemismo.

Vi pongo solo una domanda. non avesse vinto il Campionato nel primo anno di Var, cosa si sarebbe detto? E che effetti avrebbe avuto sul bilancio juventino un’annata fallimentare, dato che la Juve è società quotata in Borsa? Lascio a voi le risposte, non è difficile, basta applicarsi almeno un po’.

Concludo dicendo: abbiate fiducia.

Il ragionamento che faccio io tutto sommato è semplice semplice: dove è migliorabile il Napoli?

Per me in tre ruoli:

il portiere = e stiamo prendendo il nuovo Zoff (mi sto allargando assai, ma mi gioco la reputazione),

il terzino destro = e stiamo prendendo una buona alternativa a Hysaj, giocatore che stimo ma con evidenti limiti di… piedi buoni, con Lainer;

il leader di centrocampo = Jorginho, buon giocatore e funzionalissimo nel sistema di Sarri, in valore assoluto non mi fa impazzire, venderlo a quelle cifre è un affarone; spero sia sostituito da Fabregas, se voglio puntare in alto o da … Hamsik, essendo io fissato da anni che può diventare un grandissimo regista centrale, avendo egli visione di gioco, due piedi eccellenti e messo chili.

Poi sono convinto che con Carletto – che magari la Grande Bellezza di Sarri purtroppo non ce la farà vedere  – sarà meglio gestita la rosa e si potrà più facilmente vedere l’esplosione dei nostri giovani, da Milik e Zielinski a Rog (son curioso finalmente di vederlo all’opera), passando per Fabian Ruiz (un potenziale crac di mercato) e Verdi.

Già così sarei contento, se poi arrivasse pure la ciliegina sulla torta…

Non aggiungo altro.

Preparo sul piatto un vinile dei miei, una sound-track di Vangelis: Momenti di Gloria

Sì, lo so, sono matto, folle e sconsiderato. Ma io ci credo. E voi?

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