Domani sera sapremo se il campionato è, come tutto lascia pensare, è definitivamente finito. Se la Juve batte il Bologna può permettersi il lusso di perdere a Roma, avendo poi all’ultima in casa il Verona, che sarà già in B. Nessuno credo all’ipotesi che possa avvenire il miracolo, ma sai com’è… La storia del calcio oltre ad avere partite che hanno seguito il pronostico prevede anche il Lecce che vince a Roma, e il Perugia che vince a Napoli…
Napoli, futuro tutto da definire
Chiuso definitivamente il capitolo scudetto, si parlerà del futuro. Un futuro che a Napoli si annuncia quanto mai effervescente. Sarri andrà via, lo diciamo da mesi, senza per altro avere altra fonte che non sia il ragionamento logico. Allo stesso modo possiamo dire che andranno via in molti, tanti, troppi: si è chiuso un ciclo, alcuni vorranno monetizzare, altri andare altrove per provare a vincere. Poi c’è anche chi come Reina è stato costretto ad andare via, lo ha detto lui stesso, dal presidente.
Chi potrà partire per davvero, e chi resterà sicuramente in azzurro? Difficile dirlo in questo momento, per altro un conto è dire che alcuni potrebbero partire, altro è che poi partano davvero. In linea di principio i giocatori che sono certi di restare sono pochissimi. Tra i titolari diciamo Allan e Insigne. Tutti gli altri sono potenzialmente sul mercato, quasi tutto hanno una clausola che è diventata improvvisamente relativamente bassa, coi prezzi di mercato che corrono.
E neanche tra i “panchinari” ci sono tante certezze. Resteranno sicuramente Chiriches e Milik. Tutti gli altri sono in discussione. Molto dipenderà anche dal nuovo allenatore, la cui scelta sarà a breve scadenza, diciamo entro il 10 giugno. Il nuovo allenatore vorrà parlare coi giocatori, spiegare loro il suo progetto tattico, come intenderà utilizzarli. E dovrà convincerli a restare, impresa non facile anche perché dovrà convincerli a restare con un presidente che ha dimostrato, coi fatti, di non tenere a vincere. Li dovrà convincere a restare in un campionato in cui fattori esterni sono spesso decisivi: quest’anno lo sono certamente stati.
Problema mondiale da non trascurare
Non dimentichiamo un fattore di non poco conto: c’è il mondiale. Questa volta non ci saranno molti azzurri impegnati: nel 2014 il Napoli fu, dopo il Real la squadra più rappresentata. Stavolta sono pochissimi, se non ne abbiamo dimenticato nessuno Ghoulam, Koulibaly, Mertens, Zielinski, Rog, Milik e Maksimovic. Ma al mondiale andranno tantissimi giocatori che il Napoli tratterà. Perché è chiaro che se vanno via in tantissimi, altrettanti ne dovranno arrivare. E durante il mondiale sarà difficile anche solo avvicinarli, i cittì sono giustamente gelosi.
Sarà divertente vedere chi ci sarà in estate a Dimaro, tra giocatori al mondiale, partenze, arrivi non definiti, oltre a giocatori con la valigia. Il tutto con un allenatore nuovo, che dovrà anche ambientarsi. Cose di fine ciclo, non c’è nulla di strano, nulla di anormale. Magari sarebbe stato opportuno programmare meglio le cose, non essere ostaggi delle clausole dei calciatori. Perché il dramma è questo: il primo a non sapere chi resterà in azzurro, e a non poter fare nulla in proposito, è il presidente.
Dimenticavamo: per quello che nel Napoli conta, anche il direttore sportivo è in scadenza. Pensare di avere Giuntoli fino al 30 giugno, ed uno nuovo dal primo luglio è una barzelletta…
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