Una domenica di pallone, stile Fantozzi

In una semisoleggiata domenica di Dpcm decido di intalliarmi davanti al televisore per vedere Benevento Napoli e la Juve del Maestro.

Il Vigorito per me è lo stadio in cui consumo’molte sue recite il Napoli di De Canio, un milione di anni fa. Un Napoli stile Miseria e Nobiltà che provò vanamente a risalire in A, tra Stellone e Luppi che sembravano Vieri e Baresi, ma purtroppo ci dovevamo sciroppare pure Sesa,Graffiedi,Rastelli e compagnia cantante.

 

Era il secondo avanti Aurelio. Adesso il Vigorito ci ospita per il secondo derby in A contro i Sanniti, decisamente più attrezzati rispetto a tre anni fa. Filippo Inzaghi dimostra di essere notevolmente migliorato rispetto ai tempi bolognesi e milanisti come coach. Il Napoli nell’abbrivio babbasoneggia come contro gli olandesi e va presto in svantaggio e subisce goal da Insigne jr, che maramaldeggiava in Primavera ad Aversa sette anni fa. In quel momento alla genitrice dei Gracchi avranno sibilato le orecchie per qualche intuibile espressione oxfordiana di Lorenzo. Il Napoli decide di svegliarsi dal sonno, capisce che non è il caso di cazzeggiare e inizia a far venire i sudori freddi a Montipo’. Osimhen e Lozano sbattono contro il polacco Glik e l’italico Caldirola, uno formatosi nei campi più tetri della Bundesliga.

E allora sono Insigne e Manolas a far vacillare il mio tradizionale aplomb per trasformarmi in in vajasso paonazzo e profano. Ci sarebbe pure un rigore su Lozano ma Valeri al Var tiene famiglia, e allora capiamo pure a lui.

Nel secondo tempo escono dopo un altro quarto d’ora di quasi goal Mertens e Lozano,entrano Politano e Petagna e la partita cambia. Insigne Lorenzo mostra al fratello piccirillo che pure lui può segnare di sinistro, inventandosi un goal alla Diego e Politano, nel festival degli ambidestri improvvisi, dribbla di destro e non con il mancino per poi servire Petagna che a me sembra un Vieri prima maniera ma meno schiavo di inguini e locali. Nel finale Maggio sembrava volersi vendicare per la mancata passerella di due anni fa, manco ci fosse ancora Sarri sulla panca azzurra.

Subiamo una punizione al millesimo minuto, con il cronista Sky che è ora che sappia di chi è figlio, che vedendo Montipo’ in area, bontà sua non si astiene dal ricordare di quando Gattuso a Benevento subì goal dal portiere. Fortunatamente vinciamo e il cardiologo mi chiama per sapere se è tutto ok.

Pensieri sparsi su Pirlo il Maestro

La sera, in assenza di ristoranti e bar aperti in cui andare a bere un Tio Pepe e filosofeggiare su politica,donne e il Nero di seppia tu come lo prepari, mi guardo o’Maestro in tv.

Ci sta Juve Verona. Allora il Verona non sarà il Verona di Elkjaer ma da quando c’è Juric a me piace assai.

Lovato dopo Kumbulla è un altro che passa dalla culla alla serie A come se fosse la cosa più naturale del mondo.

A centrocampo non hanno più Amrabat ma hanno Tameze, Vieira e poi Ilic e qualcosa di buono ne esce.

Kalinic è il miglior centravanti al mondo se non si chiede di tirare in porta, un docente nell’arte dell’intallio sotto forma di punizioni conquistate. Di contro Pirlo manda in campo la Juve con il 5 5 5, ma è un Oronzo Cana’ senza sangue nelle vene.

Bernardeschi mi fa venire in mente Luis Silvio, un bluff Pistoiese di apertura di frontiere. Campa l’ex viola di rendita dopo qualche buona recita in viola e a Crotone, ma neppure tante.

Dopo interventi Var vari si arriva al goal del vantaggio gialloblu.

Favilli segna e si struppea,in omaggio all’antico brocardo sugli occhi più potenti delle scuppettate.

Pirlo si desta dal torpore e manda in campo o’ svedese,altra categoria oggi rispetto ai compagni. Zittisco Compagnoni, faccio zapping per non vedere l’ineluttabile due a uno, che fortunatamente non arriverà mai.

Considerazioni sparse. Politano rispetto a Bernardeschi è Bruno Conti ai mondiali 82. Paratici senza Marotta ha commesso tante di quelle cazzate, che se le avesse fatte Giuntoli, lo avremmo lapidato. Juric mi ha fatto venire nostalgia di difesa a tre e di Campagnaro Cannavaro Aronica. Il Napoli è forte. Se ci fanno rigiocare Juve Napoli il torneo diventa interessante e pure assai. Spero vivamente che a Torino non esonerino mai Pirlo e prevalga il fatto che sia sexy, hipster, predestinato e continui a spratichirsi a loro spese.

Di un anno senza festicciole apolidi davanti al televisore o in qualche sparuto corteo a Cercola, Molfetta o Licata, il calcio italiano tiene un grande  bisogno.

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