LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA NON “VALE” PER RUBIALES

“Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati”: recita così una famosa frase dell’autore tedesco Bertolt Brecht, frase che si addice davvero molto bene all’argomento qui esposto, ovvero l’ormai “famigerato” caso Rubiales-Hermoso, una vicenda di uno squallore unico che ha fatto passare in secondo piano, in Spagna come nel resto del mondo, l’impresa compiuta dalle ragazze di Jorge Vilda che si sono laureate, per la prima volta, campionesse iridate ai Mondiali femminili di calcio di Australia e Nuova Zelanda.
I fatti sono ormai arcinoti a tutti, con il Presidente della Federcalcio spagnola Luis Rubiales che durante la cerimonia di premiazione ha dato un bacio sulla bocca alla calciatrice Jennifer Hermoso; secondo Rubiales il bacio non sarebbe stato estorto, bensì “concordato”, in quanto, stando alla sua versione dei fatti, avrebbe chiesto alla calciatrice il permesso di baciarla, permesso che, sempre secondo il dirigente spagnolo, sarebbe stato accordato, mentre la calciatrice sostiene l’esatto contrario, ossia che non ha mai concesso alcun consenso e che, pertanto, quel bacio le è stato “rubato”.

Come sempre accade, dinanzi a due versioni contrastanti, l’unica cosa certa è che una delle due parti sta mentendo, e in questo caso il 99,99% degli abitanti del globo terrestre ha già stabilito che a mentire sarebbe Rubiales, cosa che, conoscendo un po’ il personaggio e visti alcuni suoi precedenti, non meraviglierebbe più di tanto.
E se invece, a mentire fosse la ragazza? E se il viscido Rubiales avesse ragione nel dire che aveva chiesto (e ottenuto) il consenso alla Hermoso e, questa, dopo il polverone che quel bacio ha suscitato, per motivi a noi ignoti (per esempio: un eventuale fidanzato geloso, la vergogna di dover ammettere davanti al mondo intero di avere acconsentito al Presidente della Federcalcio di darle un bacio, etc), avrebbe deciso di negare di avergli accordato il permesso?
Sia chiaro, anche nel caso remoto in cui Rubiales dovesse avere ragione, ciò non giustifica il suo gesto, in quanto un uomo sposato, con figli, a meno che non faccia l’attore di professione, non dovrebbe proprio pensare di scambiare un atto così intimo come un bacio sulla bocca con una donna che non sia la moglie, la fidanzata, la compagna, etc, a maggior ragione se occupa una posizione di “potere” come la sua e in mondovisione.
Tuttavia, in tal caso, le uniche persone cui dovrebbe render conto di un gesto simile sono la moglie e l’eventuale fidanzato della Hermoso, non certo al mondo intero che invece ne sta chiedendo a gran voce le dimissioni, la squalifica, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, la galera, cinquanta frustate in pubblica piazza, l’impiccagione sul patibolo a Plaza de Cibeles, la decapitazione con la ghigliottina come per i sovrani di Francia nel 1793 e chi più ne ha più ne metta.
Scherzi a parte, anche perché l’argomento è dannatamente serio, tutti, dai vertici sportivi a quelli politici, passando per la stampa, l’opinione pubblica, i calciatori e le calciatrici (spagnoli e non), danno per scontato che a mentire sia Rubiales e non la Hermoso e hanno già emesso la propria sentenza (con relativa condanna). Evidentemente il famigerato caso che vide protagonista anni fa lo sfortunato Enzo Tortora, condannato da innocente a causa della falsa testimonianza di un pentito di camorra, non ha insegnato nulla; evidentemente i casi che hanno coinvolto vari esponenti politici, di tutti i Partiti, indotti alle dimissioni dalle rispettive cariche a cause di accuse (e dell’enorme quantità di fango ricevuto) poi rivelatesi infondate, non hanno insegnato nulla.

Si ricorda che in uno stato di diritto quale i Paesi dell’Europa occidentale si vantano di essere, dovrebbe vigere la presunzione di innocenza e nessuno dovrebbe essere condannato prima di essere riconosciuto colpevole. E questo vale anche per uno essere squallido come Rubiales. Senza contare che tutto questo accanimento mediatico, questo clima da caccia alle streghe, per assurdo potrebbe anche giovare allo stesso dirigente spagnolo: basta infatti leggere sui vari social-network per rendersi conto che non sono pochi coloro che iniziano a considerare Rubiales un “perseguitato”, quelli che, ritenendo la pena da più parti invocata spropositata rispetto al gesto compiuto (“per un bacetto a stampo a momenti lo sbattono in galera mentre c’è gente che ha compiuto reati ben più gravi che se ne va tranquillamente in giro!”) lo stanno facendo passare da “carnefice a vittima”.
Non sarebbe più corretto e logico aspettare che la giustizia spagnola (quella civile e quella sportiva) compia il suo corso, accerti le sue responsabilità per poi eventualmente chiedere il suo allontanamento e la sua squalifica? A maggior ragione se si considera che da giorni circola in Rete un video, che però ha avuto scarsa diffusione e pubblicità, nel quale si vede la ragazza ridere e scherzare sul pullman della selezione spagnola con le sue compagne di squadra dopo aver mostrato loro le foto del bacio incriminato ( Il video della calciatrice Hermoso sul bus, le risate e i cori delle compagne- Corriere TV ). Insomma, prima prendere posizione pro o contro chicchessia, sarebbe opportuno procedere con la dovuta prudenza e attendere l’esito delle indagini.

Giuseppe Santoro

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