Il calcio e la Tregua di Natale

Ci fu un giorno in cui il calcio e il Natale si coalizzarono, riuscendo a fermare un conflitto

“Il calcio è la cosa più importante tra le cose futili”. Vero, forse… il calcio infatti è aggregazione, il calcio è fratellanza ed è un fenomeno sociale che non ha eguali nel passato della natura umana: una passione che ha trascinato popoli che si odiavano ad abbracciarsi, o a manifestare dissidi prima che accadessero.

Fu una partita di calcio, ad esempio, ad essere il preludio della guerra civile nei balcani: Dinamo Zagabria-Partizan Belgrado del 1990 con la “tigre Arkan” e Milosevic a guidare una guerriglia da oltre tremila feriti.

Il calcio, unito al Natale, fu però artefice quasi miracoloso di una tregua nel lontano 1914, ai suoi albori: in pieno conflitto mondiale soldati tedeschi, britannici e francesi erano alle prese con una logorante guerra di trincea che li vedeva opposti in un braccio ferro massacrante.

La Grande Guerra era appena iniziata, avanzare di un metro era questione di un mese, i soldati in trincea di certo non avevano gli ideali e le motivazioni di chi ce li aveva mandati e di certo erano fortemente demotivati dal freddo, dalla mancanza degli affetti e dalla lontananza dalla propria casa.

Il luogo dove si giocò a calcio durante la “Tregua di Natale” – Ploegsteert Wood, Belgio

 

Disobbedendo agli ordini dei loro superiori, i rappresentanti delle rispettive fazioni concordarono una tregua di… Natale: allentare la tensione, volersi bene per un attimo, questo era l’intento. Tra lo scambio di qualche tozzo di pane ed il permesso di seppellire degnamente i caduti, questi ragazzi cominciarono a fraternizzare in barba ai comandi che arrivavano “dall’alto”, tanto duri da nascondere ai media e ai governi da quello che stava accadendo nelle Fiandre.

L’armistizio spontaneo culminò con una serie di partite di calcio tra le fazioni: partite sportive, con mani che si tendevano per rialzare l’avversario che, per un giorno, non fu nemico da uccidere, ma solo un ragazzo con cui giocare.

Nessuno seppe chi vinse, non era importante. Il risultato più incredibile fu che due magie come il Natale e il Calcio furono così potenti da sospendere, anche soltanto per 24 ore, il più feroce e logorante conflitto della Storia: la Grande Guerra.

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