L’EDITORIALE – “Raspardori, un crack in rampa di lancio”

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è intervenuto con il suo editoriale: “L’Italia ha giocato un’ottima partita contro l’Ucraina, vincendo 2-1. La squadra ha mostrato un gioco aggressivo e propositivo, e ha creato molte occasioni da gol. La scelta di Spalletti di sedere in panchina l’infortunato Immobile e di schierare in attacco Raspadori è stata molto coraggiosa. Certamente un giocatore di grande talento, ma che non ha ancora trovato continuità in Serie A. L’altra scelta importante di Spalletti è stata quella di schierare Zaniolo sulla fascia destra. Zaniolo è un giocatore molto tecnico, ma che ha avuto noti problemi di infortuni e di comportamenti. In difesa, Spalletti ha confermato Bastoni e Scalvini, che hanno mostrato grande solidità. In porta, Donnarumma ha avuto una buona prestazione, nonostante i fischi dei tifosi. In generale, la nuova Italia di Spalletti ha mostrato buone cose. La squadra è ancora in fase di costruzione, ma ha il potenziale per fare bene. Oggi, finalmente, qualcuno si è svegliato dal sonno e ha scoperto che il re è nudo. Tu, Minervini, hai detto una cosa assolutamente condivisibile: Raspadori è un centravanti. La definizione di “falso nove” non gli si addice. Raspadori è un vero centravanti, ma gioca anche da seconda punta. Sono amico di Francesco Turrini, che ha allenato la primavera del Sassuolo. Lui conosce benissimo sia Raspadori che Scamacca, e mi ha sempre detto che Raspadori è un centravanti. L’anno scorso, Raspadori ha giocato 7 partite da titolare al Napoli, e Spalletti non ha mai avuto dubbi sulle sue qualità. Simeone era il terzo centravanti, perché Raspadori veniva considerato un centravanti. Con Scamacca, invece, De Zerbi ha dovuto cambiare sistema di gioco per metterlo dietro o di fianco a lui. Raspadori ha fatto 10 gol in quella stagione. Si tratta di un giocatore intelligente, che vede il gioco e lega bene le fasi offensive. Ha due piedi e sa andare in profondità. Ieri, in nazionale, ha giocato una grande partita. Non si è fatto anticipare e ha ricordato molto Zalayeta, che era un altro grande attaccante fuori dall’area di rigore. Se Raspadori avesse segnato un gol, avrebbe preso un voto altissimo. Si è mangiato due occasioni, ma ha fatto un’azione eccezionale nel secondo tempo, che è stata parata dal portiere. Il problema è che a Napoli c’è Osimhen, che è il più forte centravanti del mondo insieme ad Haaland. Raspardori è la riserva di Victor Osimhen. Ha trovato davanti a sé uno più forte di lui. È inutile provarlo sull’esterno, non serve. Infatti, con la Lazio è stato un grave errore schierarlo lì. Sulle fasce, ci può andare Politano, ci può andare Elmas, ma non Raspadori. Se proprio lo vuole inserire, non come riserva, ha una sola scelta: o lui, o Elmas, o Politano. Ma in quel caso deve cambiare modulo, passare al 4-4-2, al 4-2-3-1 o al 4-1-4-1. Per me sono sciocchezze di fondo. Per il ritorno alle due punte, quello che conta è che poi Osimhen si abbassa e va ad attaccare il play avversario. Anzi, nella mia visione delle cose, dovrebbe essere lui a giocare come terminale alto che viene a legare il gioco, così da fiondarsi negli spazi perché lui è bravo ad aprire gli spazi agli altri. Quindi tutti i dubbi sulla qualità di Raspadori sono finiti. Raspadori è un signor centravanti e che finiscano gli equivoci su questo ragazzo che rischia di essere il crack della nazionale”.

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