E’ prassi assai diffusa e consolidata ritenere che i migliori calciatori della storia siano sudamericani e/o europei e in effetti, scorrendo la lunga lista dei nominativi dei tanti fuoriclasse che hanno “regalato” al calcio i vari Paesi d’Europa e del Sudamerica, questa tesi sembrerebbe trovare solide conferme. Tuttavia, a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta, il numero dei calciatori provenienti dal continente africano che si stanno affermando nel grande calcio è sempre più in costante aumento, tanto da poter metter su un’ipotetica selezione africana che non sfigurerebbe affatto al cospetto di analoghe selezioni europee e sudamericane.
Tra gli attaccanti delle varie Nazioni africane, soltanto per fare qualche nome, troviamo infatti il liberiano George Weah (vincitore del Pallone d’Oro nel 1995), i camerunensi Samuel Eto’o (tre Champions League al suo attivo) e Roger “Milla” Miller, gli ivoriani Didier Drogba e Gervinho, l’egiziano Mohamed “Momo” Salah, i ghanesi Anthony Yoboah e Abedì Pelè (anche se quest’ultimo era più un fantasista che un vero e proprio attaccante…), il senegalese Sadio Sanè, gli algerini Ryhad Mahrez e Rabah Madjer (uno dei primissimi ad affermarsi in Europa, dove si guadagnò il soprannome di “Tacco di Allah” grazie alla rete realizzata, proprio di tacco, nella finale di Coppa dei Campioni 1987, nella quale si laureò campione d’Europa con il Porto, diventando il primo calciatore africano della storia a siglare una marcatura in una finale di Coppa dei Campioni!), il gabonese Pierre Aubameyang, i nigeriani Jay Jay Okocha e Victor Osimhen e tanti altri, mentre tra i centrocampisti si annoverano l’ivoriano Yaya Tourè (uno dei migliori in assoluto nel suo ruolo), il ghanese Micheal Essien, il nigeriano John Obi Mikel, il maliano Seydou Keita, i camerunensi Geremi e Anguissa, etc.
Meno nutrita la pattuglia dei difensori tra i quali non si possono non menzionare il senegalese ex Napoli Kalidou Koulibaly, l’ivoriano Kolo Tourè, l’algerino Faouzi Gholam (che fino all’infortunio era unanimemente ritenuto tra i più forti esterni difensivi mancini al mondo) e il marocchino Achraf Hakimi, mentre non mancano i portieri tra cui si ricordano i camerunensi Thomas N’Kono e Andrè Onana, lo zimbabwese (ma sudafricano di nascita) Bruce Grobbelaar (campione d’Europa con il Liverpool nel 1984 e famoso per la sua irriverente danza sulla linea di porta durante i calci di rigore, grazie alla quale indusse in errore i romanisti, nonché campioni del mondo, Conti e Graziani…), il senegalese Edouard Mendy e il marocchino Yassine Bounou (protagonista dell’ultimo Mondiale nonché tra gli artefici principali delle vittorie del Siviglia in Europa League nel 2020 e nel 2023).
Si fa notare che in questo elenco (di tutto rispetto) sono stati, giustamente, inseriti soltanto quei calciatori che militano nelle varie selezioni nazionali africane, e non si è tenuto assolutamente conto dei tantissimi calciatori di origine africana “naturalizzati”, ossia di quelli che, essendo in possesso della doppia nazionalità, hanno optato per indossare i colori dei Paesi nei quali sono nati, da genitori immigrati, o si sono trasferiti a vivere da giovanissimi, altrimenti la lista sarebbe decisamente più lunga…Come si può vedere, nonostante le arcinote criticità dovute alla carenza di infrastrutture adeguate, alla povertà, alle condizioni climatiche, etc, l’Africa ha comunque sfornato un discreto numero di calciatori che nulla o quasi hanno da invidiare a quelli degli altri continenti, anzi c’è da scommettere che “a parità di condizioni”, e senza la “diaspora” di tantissimi talenti che, ogni anno in misura sempre maggiore, decidono di indossare la maglia di Nazionali europee o comunque differenti da quella di origine, il cosiddetto “continente Nero” non sarebbe secondo a nessuno!
Giuseppe Santoro