Che campionato sarà?
Il campionato di Serie A è ai nastri di partenza. Vediamo cosa aspettarci da questa stagione anomala
Domenica il Napoli inizia il suo campionato 2020/21 al Tardini contro il Parma. È una stagione un poco anomala, con il cartello “Work in progress” affisso davanti a tutti i centri sportivi.
Non sappiamo le rose come saranno composte, il mercato è ancora aperto e tutti i presidenti piangono miseria stile Alfonso Caputo in 32 dicembre di De Crescenzo, causa Covid e conseguenti mancati incassi.
Le rose sono composte in maniera schizofrenica. Il Napoli ha al momento quattro centravanti, cinque terzini, cinque alette e nessun erede di Allan, Koulibaly ha il trolley pronto, Arek Milik va a Roma, ma nel portafoglio tiene una foto di Paratici e sospira.
Altrove non va meglio, la Juventus attende l’esame di Suarez ed è a un passo da Dzeko. Dopo aver dragato il mercato degli over 30, Conte all’Inter esagera nel richiedere giocatori esperti, lascia Tonali al Milan, mette Skriniar sul mercato e fa acquistare Kolarov e il cileno Vidal, con le enoteche e i wine bar di Appiano che gongolano pensando a lauti incassi tra l’ex Juve, Nainggolann e Brozovic.
La Roma di Friedkin che film proietterà ai suoi tifosi? I romanisti si augurano di non assistere a pellicole cupe stile “L’esorcista” o “Cruising” e le ultime trattative su Milik,Izzo e Kumbulla sembrano offrire prospettive interessanti.
Stringi stringi, chi sta meglio è forse il Milan, che conserva in blocco il gruppo che ben ha concluso la scorsa stagione, aggiungendovi Tonali, e l’Atalanta che molto dipenderà dalla ripresa di Ilicic. La Lazio potrebbe pagar dazio alle notti di Champions, mentre squadre come Cagliari,Toro, Bologna e Fiorentina sperano di rappresentare la sorpresa dell’annata.
I pronostici attuali che vedono Juventus e Inter in pole difficilmente verranno ribaltati dalle ultime settimane di mercato. Tuttavia, alcune squadre come il Napoli potrebbero ridurre il gap che oggi sembra ampio e pure assai. Che Napoli scenderà in campo a Parma? Son bastati 90 minuti contro il Pescara per attutire le fanfare intorno ad Osimhen, facendo nascere molti innamoramenti su Petagna.
Tra i due litiganti potrebbe avere la meglio Dries, con Gattuso che rispetterebbe l’antico brocardo per il quale è d’uopo non cagnare la via vecchia p’a nuova. In difesa ci sarà Koulibaly? Dipende da ciò che farà Ramadani in questi giorni, nel cercare di smussare i rancori fra Napoli e City.
Il Parma attuale non sembra squadra da incubi e ansie pre-match. Ha perso Kulusevski, ha abbandonato il calcio stile Bearzot di D’Aversa per affidarsi ai rischiosi ghirigori di Liverani. Gli emiliani non sono più la squadra che al Tardini trent’anni fa batterono il Napoli scudettato di Diego o quelli che, con Ancelotti, regalarono un brutto incipit di torneo al Napoli di Gigi Simoni.
Son lontani pure i tempi da quel brutto sabato di Pasqua del 1998 che sancì anche matematicamente la retrocessione del Napoli versione Ciuccio di Fichella con trentasei piaghe e a coda fraceta. Il Napoli attuale può vincere al Tardini, semplicemente cercando di imitare le sue esibizioni migliori nel finale dello scorso anno, in Coppa Italia.
Dopo però Aurelio, Chiavelli e Giuntoli dovranno intervenire. I goal in più non potranno arrivare dal solo Osimhen, bisogna trovare qualcuno che salti l’uomo, e se non sarà possibile Boga, caldeggiamo almeno l’ipotesi Deulofeu. Occorre un centrocampista alto,forte, fumatore e figlio di buona donna e, possibilmente risolvere una volta per tutti la querelle Ghoulam, accogliendo il giovine Karbownik.
Bisognerà intervenire non per improbabili sogni scudetto, ma per rendere più evidente la creazione di un nuovo gruppo, in attesa di tempi migliori, senza Covid e con più incassi.
Marco Bruttapasta